Oggi viviamo un sogno

Solo 6 anni fa pochissime persone potevano credere che avremmo laureato dei Dottori in Medicina a Gulu.  La frase che non posso dimenticare era ‘ Nessuno metterà mai un piede a Gulu…’  ed oggi, oggi quante migliaia di piedi sono stati messi a  Gulu ? ( vi sono 5500 presenze !)

La Formazione di Medici e’ un grande investimento per lo sviluppo
L’impatto della Formazione Medica non è certo limitato alla sfera della salute, infatti ‘migliore salute = migliore benessere’ , specie nei paesi in via di sviluppo. Migliore Salute, migliori Risorse Umane, migliore Equità, migliore Giustizia, migliore Qualità di vita, sia per le persone sane che per chi soffre.  Per giungere a questo giorno sono state necessarie enormi energie, umane e finanziarie, ma questi 40 giovani medici sono oggi loro stessi il compenso migliore  a tanti sforzi.

C’E MOLTO BISOGNO DI MEDICI
L’ Africa sopporta il 24% del carico mondiale di malattie, ma gode solo del 3% della forza-lavoro in sanità e solo dell’1% delle risorse economiche mondiali. 36 (quasi tutti) paesi Sub-Sahariani  non riescono a garantire uno standard minimo di assistenza sanitaria in termini di medici, infermieri ed ostetriche (1). Per raggiungere questo minimo livello bisognerebbe aumentare di circa 3 $ la spesa sanitaria pro-capita annua : solo in Uganda sono necessari 90 milioni di dollari ogni anno (2).  Abbiamo dunque avuto  delle buone ragioni per combattere per la Pace iniziando una Facoltà di Medicina nella martoriata Uganda del nord.

Così oggi non diciamo solo ‘we can’ ma ‘abbiamo fatto !’
L’inizio è stato del tutto scoraggiante. La Università di Gulu nel 2004 ha ricevuto un piccolo edificio devastato, sporco, cadente della vecchia maternità dell’ospedale di Gulu per installare la nuova Facoltà , avventura impossibile ! Ma le nostre speranze sono aumentate quando il vicino Ospedale di Lacor (St. Mary’s H. Lacor) ha accettato di partecipare e la Cooperazione Italiana ha garantito i primi fondi di contropartita per sostenere l’iniziativa.
Nel Marzo 2004 il Rettore della Università Federico II, Prof. Guido Trombetti, ha sottoscritto, con il Vice Rettore della Università di Gulu, una Convenzione Quadro  per sostenere lo sviluppo di una Facoltà di Medicina in Uganda : è iniziato così il progetto GULU-NAP  che ha fondato la Facoltà e seguito il suo sviluppo fino a questo giorno di Laurea per i primi studenti. Da allora 48 Professori napoletani sono andati ad insegnare a Gulu, senza percepire alcun compenso.
E la nuova Facoltà di Medicina di Gulu è cresciuta grazie ai loro sforzi, in sinergia con quelli degli ugandesi, principalmente del Prof. Nyeko Pen-Mogi, vice Rettore, del Direttore Amministrativo , del Preside Prof. Jasper Ogwal Okeng. Ed oggi abbiamo una Facoltà Ugandese con 30 docenti, guidati saggiamente dal nuovo Preside Prof. Emilio Ovuga.

la situazione attuale
Ci piace parlare del passato : ma ora cerchiamo di vedere al futuro !
Oggi abbiamo, a Gulu, un Tesoro Prezioso : 370 Studenti di Medicina ! Essi sono, senza alcun dubbio, la migliore componente della neonata Facoltà di Medicina di Gulu ! Sin dal primo anno si sono organizzati in Associazioni Elettive stabili e rappresentative , che hanno avuto una notevole influenza nello sviluppo della facoltà. Gli studenti hanno ideato e realizzato il Gulu Medical Journal, una rivista scientifica unica nel panorama dell’ Uganda ed un grande strumento di comunicazione della Facoltà. Gli studenti hanno organizzato nel 2009 il primoCongresso Scientifico Internazionale , e similmente, mentre scriviamo stanno conducendo un Corso Internazionale di Medicina Sociale con studenti Americani, Canadesi ed Europei.
Con le poche risorse sportive che abbiamo donato hanno vinto i campionati nazionali ed africani : sono diventati campioni universitari africani con un tavolo da ping-pong costruito dal sottoscritto ! Tutti gli studenti venuti in viaggio-premio in Italia hanno impressionato anziani professori Italiani per le loro capacità professionali ed il loro entusiasmo. Da soli fanno cesarei, interventi sull’addome, emergenze.
L’energia dello sviluppo della Facoltà di  Medicina di Gulu l’hanno fornita gli studenti, con il loro entusiasmo ! Sono stati infatti capaci di tollerare i limiti di una Facoltà neonata, facendo da cavie, ed hanno aiutato ad instaurare il clima giusto per imparare e divenire professionisti .

IMPEGNO E DEDIZIONE
La missione della Facoltà di Medicina di Gulu consiste nell’ Impegno e nella Dedizione alla cura dei malati e dei diseredati. Spero che l’esempio disinteressato dei Professori Italiani in missione abbia aiutato gli studenti a comprendere cosa significa questa missione. Sono anche certo che il meraviglioso Ospedale di St.Mary’s di Lacor, fondato da Pietro e Lucille Corti negli anni 60 , abbia fornito agli studenti un ambiente molto speciale ove apprendere non solo le competenze professionali, ma anche l’impegno verso i malati e verso i poveri , in una parola l’ Etica Professionale, che è di gran lunga la disciplina più importante della Professione Medica.
I nuovi camici bianchi degli studenti hanno portato luce nelle corsie, una volta scure ed abbandonate, dell’ Ospedale Regionale di Gulu, come mille farfalle in un bosco, ed oggi è un piacere vedere quanto rinnovamento sta contaminando l’Ospedale Regionale di Gulu.
L’Impegno, la dedizione verso chi ha bisogno non è una scelta per un Medico : è il centro della sua professione! Nessuno porterebbe dal meccanico una macchina perfettamente funzionante, in buona salute : perciò i Medici sono professionalmente dedicati a chi soffre, a chi è povero, a chi ha bisogno d’aiuto, non solo sul profilo fisico, come gli stessi studenti di Gulu hanno ben compreso fina dal 4° anno di Corso.

basati sui bisogni della comunità
Quando abbiamo scritto il Curriculum degli Studi nel 2004, abbiamo deciso che la Formazione Medica sarebbe stata basata sui bisogni della Comunità:
La Facoltà di Medicina della Università di Gulu è basata su di un metodo innovative di insegnamento centrato sullo studente, allo scopo di formare medici dedicati alla cura del paziente e della comunità, con speciale enfasi verso la prevenzione delle malattie e la risposta ai bisogni della comunità.
La Facoltà adotta la tendenza internazionale verso la eccellenza scientifica , ma intende anche enfatizzare i campi della medicina più vicini agli attuali bisogni della popolazione, quali la Medicina  Primaria e la Prevenzione delle Malattie, la salute Materna Infantile, la Medicina Tropicale, l’approccio Integrato alla terapia.
Questo è il momento di iniziare ad essere ‘Basati sulla Comunità’ per questi giovani medici, questo è il momento nel quale i nostri sforzi saranno valutati. Siamo riusciti a stimolare l’impegno verso la Comunità ?

L’Eccellenza Scientifica   
Ma abbiamo anche detto ‘..adotta la tendenza internazionale verso la eccellenza scientifica ‘ : non c’è altra strada. Il progresso verrà dallo sviluppo scientifico : questi medici non lavoreranno nello scenario globale con gli stessi strumenti diagnostici e terapeutici di cui dispongono oggi. Da una sola goccia di sangue, ma anche di saliva o di feci, stiamo oggi raccogliendo abbastanza DNA per fare centinaia di test su geni di agenti invasivi od anche di geni che predispongono all’immunità od ancora di geni che permettono diagnosi precise o che aiutano ad adattare una terapia al singolo individuo. Una base solida nelle Scienze Biologiche e Molecolari è la chiave per la formazione di medici che lavoreranno nel prossimo futuro. E questi mutamenti non saranno tanto importanti nei paesi scientificamente avanzati, ma faranno una enorme differenza qui ora da noi ! Cambierà la terapia della Malaria, il trattamento della Diarrea o quello della Tubercolosi.

Ed il Futuro ? C’è un pericolo incombente : la fuga dei cervelli.
Stiamo spesso fornendo medici ai ricchi con I soldi dei poveri.
I medici importati dall’estero costituiscono dal 23% al 28% della forza lavoro medica nei paesi sviluppati :
i paesi in via di sviluppo forniscono il 40% dei medici all’ Australia ed il 75% alla Gran Bretagna !
12683 medici dei paesi ricchi vengono da paesi Africani. Almeno 250 vengono dall’ Uganda. Con una perdita netta di almeno il 20% di quelli formati. L’esodo di personale specializzato dall’ Africa verso i paesi ricchi  è stato stimato costare ai paesi africani almeno 500 milioni di dollari ogni anno (3).
Ma questi medici non vanno in Francia, Spagna, Italia, Giappone, dove solo una parte minima dei medici  (2-3%) viene dall’estero. E’ certo più facile nei paesi anglofoni.(4).

Medici come Giocatori di Calcio : per i medici come per i campioni del Pallone !
Dobbiamo formare molti più medici di quelli che poi lavoreranno in Ghana’ dichiara Tsiri Agbenyega, Preside della Facoltà di Medicina di Kumasi. Il Ghana ha 13 medici/100.000 cittadini, mentre gli Stati Uniti ne hanno 256/100.000. Ma oggi 532 medici del Ghana lavorano negli Stati Uniti : sono il 20% di tutta la popolazione medica del Ghana, fatta da 2600 professionisti. Ed ancora 259 medici del Ghana lavorano in Inghilterra e Canada. In Liberia il 60% dei medici laureati in loco lavora all’estero. Si tratta di un secchio forato : non cè alcuna ragione per costruire un secchio più grande per compensare le perdite di cervelli (5).  D’altra parte gli Stati Uniti, l’Inghilterra ed il Canada hanno per anni formato solo i ¾ dei medici di cui hanno bisogno : per loro è fin troppo facile basarsi sul resto del mondo che soffre per ottener il 4° mancante senza alcuna spesa.

Ma non possiamo ignorare  il grande aiuto della cooperazione internazionale.
Non c’è dubbio che la Cooperazione Internazionale è  la chiave per lo sviluppo di nuovi addetti alla salute in Uganda. Ma deve essere un contatto a due vie : i Medici Ugandesi siano incoraggiati a  qualificarsi all’ estero in stages brevi ed i medici stranieri vengano in Africa a guadagnare esperienza clinica.
Dobbiamo pensare alla prossima generazione di Operatori della Salute in una dimensione Globale. Dal 20% al 30% dei laureati nel mondo occidentale partecipano ad attività di formazione all’estero. Questi giovani portano entusiasmo, sapere recente, punti di vista diversi ed acquisiscono un contatto con la vita reale molto prezioso, acquisiscono capacità di prendere decisioni mediche ed una straordinaria esperienza clinica (6).  14 specializzandi in Pediatria sono venuti a dall’ Italia a Gulu per stages di 4 mesi  : tutti, senza esclusione, hanno riportato una fruttuosa esperienza clinica che, in vario modo, ha cambiato la loro vita molto più di diversi anni di formazione nel loro paese.

Il prossimo futuro dovrebbe considerare :
L’espansione delle Scienze di base
La forza culturale dei medici di questo secolo sarà la familiarità con il progresso scientifico nel campo della biologia molecolare e cellulare.  Ogni giorno il nostro modo di pensare al letto del paziente viene modificato dalle nuove scoperte fin nelle procedure più semplici. L’aspetto della malaria, delle infezioni, delle malattie croniche va cambiando giorno per giorno : il New England Journal of Medicine ed il Lancet  hanno sezioni dedicate all’aggiornamento nei medici nelle Scienze di Base.  Ormai la connessione con Internet rende disponibile in punta delle dita le scoperte più recenti nel giro di ore perfino nella foresta ! Non c’è più scusa : dovete essere contaminati dalla scienza di prima classe !

Un approccio Multidisciplinare
La professione medica richiede sempre di più un approccio multidisciplinare : questo deve iniziare fin dai tempi della formazione. E la Facoltà di medicina di Gulu ne è stata, anche per necessità, uno splendido esempio : i chirurghi hanno insegnato Anatomia e gli internisti Fisiologia. Ora la connessione in rete multimediale ha aumentato le possibilità di avere opinioni e consulti di specialisti e combinare il sapere in modo multidisciplinare.
I pazienti, come i medici, avranno un grande beneficio da un approccio multidisciplinare alla cura dei pazienti.

Ascoltare la Comunità
La Filosofia del Curriculum dichiara di essere ‘Basato sui Bisogni della Comunità’  : difficile, e più si cresce e ci si specializza, meno abbiamo tempo per ascoltare la Comunità. I giovani medici vengono attratti dal lavoro clinico in  ospedale e per loro la sfida più interessante è quella di casi clinici difficili e complessi. Bisogna pertanto sviluppare un ‘terzo orecchio’ per ascoltare i Bisogni della Comunità. Il giovane medico deve conoscere bene la dichiarazione dell’ OMS del 1990 : ‘ Quelli cha hanno più bisogno sono proprio quelli che chiedono di meno i servizi sanitari’ : quelli che non giungono in ospedale sono spesso quelli che hanno i bisogni più importanti ! Per questo quando un medico è assegnato ad una Comunità deve per prima conoscere il denominatore, la popolazione : dove è la ‘mia’ gente, non quelli che vengono a me, ma specie quelli che non vengono.

Attività sul territorio
Dobbiamo dare maggior spazio alle attività sul campo per gli studenti di medicina. La pratica sul campo è un insegnante migliore di molti di noi professori anziani ! Bisogna sviluppare negli studenti l’entusiasmo ad uscire fuori dalla facoltà , per affrontare i limiti e le difficoltà che incontreranno. Tutti noi dobbiamo migliorare le nostre abilità comunicative : non è infatti impossibile familiarizzare con le lingue locali ed i dialetti, guadagnando così uno straordinario strumento per migliorare l’ascolto e la comprensione.

Una squadra mobile
Dobbiamo rispondere alla missione della Università di Gulu ‘ dedicata alla trasformazione del territorio rurale del Nord Uganda’. In molte realtà in sviluppo sono state organizzate squadre mobili per rendere disponibili servizi sanitari di base nelle zone rurali. Anche i nostri studenti possono essere di molto sostenuti durante le loro attività sul territorio se  disponessimo una attrezzatura mobile. Vasta un pulmino attrezzato con Ecocardiografo, Elletrocardiografo, Microscopio, semplici kit diagnostici ed un piccolo generatore per ruotare tra i distretti ed i centri rurali per rinforzare il collegamento tra territorio ed ospedali di formazione.

Ma come affrontiamo la fuga di cervelli ?
Ormai è provato che le misure coercitive non funzionano. Il modo più semplice è offrire salari migliori : in Ghana i medici assegnati alle zone rurali raddoppiano lo stipendio con lo straordinario. Anche in Uganda sono stati forniti dei benefit, come buoni pasto. Ai medici che accettano di lavorare in zone rurali per 3 anni è stata offerta una integrazione per zone difficili, come anche borse per la scuola dei figli e facilitazioni per la macchina e la casa. Ma i giovani medici hanno diritto alla formazione Post-Laurea e spesso migrano per questo : i programmi di formazione Post-laurea sono vitali per limitare le perdite, e tutti noi oggi qui siamo impegnati in questa difficile sfida.  La Università di Gulu sta facendo ogni sforzo e la Cooperazione Italiana, con le Università Italiane, è pronta ad accettare questa sfida.
Ma, prima di tutto, la prima motivazione per restare in Uganda è il piacere di vivere in un Paese meraviglioso, godendo un clima ideale, sia geografico che umano. Dobbiamo aggiungerci il privilegio, l’onore , di vivere e lavorare in Uganda, nel posto che ha lavorato strenuamente per la mia formazione e mi ha permesso di giungere alla cerimonia della Laurea di oggi.
Questi giovani medici devono dare il loro contributo e manifestare il loro impegno : essi hanno già fatto una gran parte di questo gioco. Tanti anni di studio duro, molte notti sui libri, un grande impegno nella cura dei malati. Ma molta gente, e la gente dell’ Uganda, li hanno aiutati a raggiungere la  cerimonia di laurea odierna. Ed da oggi attendono il loro aiuto.

In conclusione non riesco ad elencare  quanta gente debbo ringraziare per questi risultati . Soprattutto è il Popolo Ugandese e vicino ad esso, la grande amicizia del Popolo Italiano.
Il mio lavoro è stato e sarà quello del falegname : costruisco mobili spesso usando legno vecchio e riciclato.
Vi ringrazio di aver accettato I miei limiti e di avermi restituito cento per ogni uno che sono stato capace di dare !

Luigi Greco, Scolaro alla Università di Gulu

REFERENCES

    • WHO World health report 2006- working together for health.
    • Kumar P. Providing the providers –remedying Africa’s shortage of health care workers. N.E.J.M., 2007, 356 ; 2564
    • Mullan F. The metrics of the Physician Brain Drain. NEJM. 2005, 353, 1810
    • Chen LC Boufford JI. Fatal flows-Doctors on the Move. N.E.J.M. 2005,  353:17, 1850
    • Mullan F. Doctors and Soccer Player- African Professional on the Move . N.E.J.M., 2010, 356, 440
    • Panosian C, Coates TJ  The new Medical “Missionaries” – Grooming the next generation of Global Health Workers.  NEJM 2010, 354 ,1771

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